Guggenheim Museoa Bilbao

Che dire, al museo Guggenheim tutto ti sembra arte: basti pensare che la foto qui sopra potrebbe tranquillamente essere un Gerhard Richter del periodo delle campionature di colore e invece son le piastrelle dei bagni! Edificio mitico ed imponente, probabilmente una delle nuove meraviglie del mondo, impossibile da realizzare, fatto di calcestruzzo, titanio, acciaio e vetro, vero simbolo della creatività moderna e totalizzante. La collezione è quel che è, non è molto ricca anche se qualche bel pezzo lo potete vedere sebbene esposto senza molto criterio ( nella stessa stanza, uno di fianco all’altro, trovate Jannis Kunellis, mito dell’arte povera italiana, anche se greco, e Anselm Kiefer potente pittore della storia che ai grandi artisti piace poco ). Una bella mostra di David Hockney purtroppo in allestimento, e un’altra realizzata con parte delle collezioni de La Caixa, banca catalana e del MACBA Museu d’Art Contemporani de Bacelona con nomi quali Tapies, Barcelò, Ernesto Neto, Damiaàn Ortega ed altri meno conosciuti. In ogni caso, collezione o no, la visita è d’obbligo per ammirare le meraviglie architettoniche che ogni superficie del Guggenheim sa regalare, i controcampi azzeccatissimi di materiali e prospettive, le pendenze delle pareti inusuali, le passerelle, gli ascensori di vetro, tutto è un’esperienza unica. Come unica è l’esperienza di affrontare l’installazione permanente The Matter of Time ( Una questione di tempo ) di Richard Serra. L’avevo già vista in internet e su varie riviste specializzate e avevo pensato: che cagata pazzesca… ma come tutte le cose, anche l’arte non può esser giudicata se non ci stai fisicamente davanti, anzi in questo caso, dentro. Trattasi di immense costruzioni, ellittiche, a spirale o lineari, in acciaio pesantissimo dentro le quali ci si può e ci si deve addentrare, con la stessa cautela di chi cammini sulle uova. Si scoprirà al loro interno un universo parallelo di echi surreali e pareti che paiono inseguirti o allontanarsi da te, lasciandoti alla fine un senso di mal di mare e la consapevolezza di essere un privilegiato nell’aver provato sensazioni così uniche.

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