In via Martinet al numero 10, dove un tempo era lo studio del compianto Giulio Schiavon, è aperto, dallo scorso aprile, l’altelier Aleph. Nome impegnativo, non fosse per altro che l’aleph è la prima lettera dell’alfabeto fenicio dal quale, fra gli altri, deriva pure la nostra amatissima A, ma più probabilmente di ispirazione borghesiana, L’Aleph: titolo di quella strabiliante serie di racconti, così cari allo scrittore di Buenos Aires, nell’ordito dei quali si fondono e confondono l’ordine ed il caos dell’umana esistenza. Un bellissimo spazio, raccolto ed intimo, aperto agli artisti di ogni genere e razza che si vogliano cimentare in una vetrina poco impegnativa. Fino al 24 di novembre ci trovate Patrick Passuello, al quale avevo da poco dedicato un altro post in relazione alla sua mostra estiva, che espone una decina di disegni a tecnica mista interessanti e facilmente acquistabili. L’ordine ed il caos borghesiani di cui sopra, saranno, per il visitatore, facilmente riscontrabili anche nell’opera recente dell’artista sempre e ancora in bilico tra cielo e terra, sempre ancora in attesa d’una sublimazione che non arriva.
Apertura: dalle 16:00 alle 19:00
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