Ci siamo

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Elezioni. Termine democratico per eccellenza, per il raggiungimento del quale uomini e donne di tutte le epoche, ceti sociali e culture hanno combattuto, combattono, sono morti e muoiono. Ma siamo poi sicuri che la democrazia, nella sua forma più evoluta ovvero l’attuale, sia davvero di reale aiuto ai popoli? Interrogativo questo non certo di facile soluzione. Il risultato delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio lascia la povera Italia in una condizione di ingovernabilità pericolosa e questo si sa ma l’ingovernabilità deriva da un fatto nuovissimo per questo paese: la presa di scena di un amorfo movimento politico composto e sostenuto da cittadini estranei alla politica. Utilizzo il termine amorfo poichè gli appartenenti al Movimento cinque stelle non hanno una forma e neppure una sostanza chiaramente definibile, li accomuna solo il fatto di non sopportare più gli abusi che la casta politicante ha perpetrato in questo paese rendendolo corrotto e deficitario in quasi tutti i campi. La recessione e l’incertezza del futuro sono soliti generare questo tipo di reazioni, lo abbiamo già visto in altri paesi come la Francia o l’Austria dove periodicamente un nuovo poujadista o un fascista “contro” saltano fuori ad arringare la folla su come sarebbe bello mettere al muro la classe dirigente e andare avanti da soli ma l’uomo, citando Aristotele, è animale sociale; nel genere umano uno conta come zero a differenza di quanto Grillo sostenga. Visto e considerato che, per nostra natura, siamo costretti a vivere in società organizzate è altresì necessario che tali società siano regolamentate da leggi e dirette da governi. L’assunto è che l’uomo non è perfetto, se lo fosse, allora l’anarchia sarebbe la sua forma di governo. Ora i militanti del Movimento cinque stelle sono entrati a far parte del parlamento e come onorevoli deputati e senatori dovranno farsi carico di gravose responsabilità, il tempo delle piazze e dei vaffanculo è giunto al termine. Ora è il momento delle decisioni e dei compromessi da sottoscrivere in coscienza per il bene del paese e dei sui cittadini tutti. Ciò che mi spaventa maggiormente è che i 163 onorevoli grillini siano in definitiva un agglomerato non pensante che risponde in massa al volere ondivago di Grillo, uomo furbo e capace che davanti agli imprenditori parla un liberismo destrorso e in Val di Susa sventola la bandiera NO TAV. Se così si rivelerà allora la democrazia uscirà sconfitta da quest’ ultima tornata elettorale ed insieme ad essa avrà perso il popolo che, credendo di far del bene a se stesso, avrà in realtà spalancato di nuovo la porta ad un mostro antico.

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