In avenue Docteur Ménard a Nizza trova spazio, immerso nel verde, un universo parallelo fatto di colore, di fantasia, di espressività assoluta e pacificatrice: il museo nazionale Chagall. Ebreo russo naturalizzato francese ( i francesi, si sa, son sempre stati grandi rapitori d’opere e d’autori! ), Chagall è maestro che conoscevo da studi e fotografie ma, come sempre accade nella vita, vedere è credere, vedere è stupirsi. Proprio lo stupore è il sentimento che, a ripensarci anche ora nella penombra del mio salotto, trabocca copioso dal mio cuore. Uno stupore dettato dal colore, dalla grazia ( intesa alla moda del Vasari ovvero come Vera bellezza dell’anima ), dalla sinuosità ipnotica del gesto artistico. Opere gigantesche si appropriano vigorose dello spazio bianco sul muro a loro assegnato, opere che sono poesia gioiosa tanto per palati levigati quanto per quelli più grezzi; poiché il messaggio che traspare dalle tele di Chagall è immediato e vero: è l’amore.
furbacchione di un Marc….