De Maria alla GAM di Torino

de maria

Spesso le giornate di attesa, soprattutto se si attende la persona più importante, sono lunghe e tediose. Ieri, per me, era una giornata di attesa che si è rivelata una gioia di forma e colore per gli occhi. Appena uscito in strada, intorno alla 10:30 del mattino, Torino mi si è rivelata fresca, col suo cielo plumbeo che sembra gridare ” laveme ” ( citando il buon Gipo ) a farmi da gigantesco cappello, i colori smorzati dalla luce filtrata. Qualche fermata di metro, qualche passo a piedi e un nuovo mondo si è schiuso ai miei occhi… Ho sempre apprezzato l’idea contenuta nel concetto di transavanguardia, affrontare col colore gli anni cosìddetti di piombo, gridare che non tutto può essere ” povero ” o ” minimal “, propugnare una nuova arte ovvero la pittura. Devo dire però che tra l’intellettuale Cucchi, il flatulento Chia, l’irruento Schifano e il raffinato Clemente, Nicola De Maria è sempre stato l’esponente transavanguardista ai miei occhi più travagliato, più attento alla sottrazione, alla rarefazione. Con le sue forme ed i suoi colori distintivi è capace di creare degli universi veri e propri, tanto su tele di cinque metri, quanto su pezzetti di carta, affastellati di collage di matissiana memoria, di pochi centimetri. Fino al 29 settembre alla Gam di  Torino. Se vi svegliate con la luna storta fateci un salto!

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2 pensieri riguardo “De Maria alla GAM di Torino

  1. Prendo atto che non ti piacciono le critiche.
    Atteggiamento tipico da U.R.S.S. anni cinquanta, i dissidenti li mandavano nei Gulag.
    Complimenti

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