Spesso mi soffermo su ciò che è trascorso nel tempo e più e più si è fatto ed omesso. E so che non è poi così tanto. Si consuma ancora la cenere, con meno grida forse ma sempre la stessa birra. L’età e gli errori fatti o subiti ci rendono più silenziosi ma certo non meno bevitori.
Qui è il mio demone, mi coglie improvviso quasi ogni notte, celato dall’angolo di un sogno che inizia incubo e si consuma in idillio. Le città bruciano e gli uomini muoiono o peggio, dimenticano; ma il mio demone non si attarda mai sulla strada che lo porta a me.
Le poche cose che ho supposto conoscere nella mia vita, si sono rivelate d’altra fattura, sempre. Pure le fattezze di un viso angelico possono celare un inganno segreto ma non quelle del mio demone. Capisco ora che i tasti dolenti son spesso quelli che un tempo suonarono meglio.
Amico mio, tutti siamo posseduti dal nostro demone personale, il segreto è dominarlo, oppure imparare a conviverci.
Ricorda, solamente i Pirla ne sono privi.