Il profumo

La pratica millenaria della produzione del vino è un rituale estremo, a cui solo sacerdoti che hanno ricevuto la chiamata possono dedicarsi. Il vino porta lavoro tutto l’anno, il vino non da solo da bere ma pure da mangiare. Lo scorso mercoledì, nella storica cantina di via Piave, 6 ( luogo di profonda spiritualità, dove il cielo lo si tocca con un dito pure da sotto la terra ) si è sdipanato l’ultimo rituale dell’anno: l’imbottigliamento. A fluire in mezze bordolesi di vetro chiaro non è però stato del semplice vino bensì a depositarsi in quei minuti e perfetti contenitori l’ospite d’onore era: il Muscat di Chambave, purezza assoluta. Quando la cinquantenaria pompa ha cominciato a far fluire quell’ambrosia giallo paglierino, dalla damigiana alle bottiglie, un’incredibile aroma ha iniziato ad espandersi, poco a poco, nel locale… Il profumo porta consiglio. Per un momento quell’angolo stipato di saggezza, si è trasformato in un oracolo personale. Tutto il lavoro, di tutti i tempi, di tutti gli uomini, di tutte le campagne del mondo, per un istante, ci è trascorso innanzi agli occhi e, per la prima volta, ha acquistato un significato reale. Auguro di tutto cuore, a tutti voi di provare, almeno una volta nella vita, una sensazione così totalizzante.

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