Le Roi

La Langa che ti accoglie col suo declinare tranquillo, trasmette la stessa sensazione d’una coperta adagiata sul divano ai primi freddi autunnali. Inizia il feuillage, tra le vigne rosso sangue ed i mandorleti giallo Arneis. La stagione giusta è questa, la stagione del re. La coda di macchine che si avvicina al centro di Alba si snoda lenta come la stagione in cui penetra. Non immaginavo certo un afflusso del genere. Non sembra proprio un paese in crisi, il bel paese. A pochi chilometri da qui ci sono città rinomate come Asti, La Morra, Barolo, Verduno, Barbaresco, Canelli. Posti mitici per via dei vini che vi si producono, vini pregiati, vini che arredano le cantine di tutto il mondo meglio di qualsiasi suppellettile Luis XVI.

Le vie del borgo d’Alba son strette e colme d’umanità, spesso si aprono su piazze zeppe di avventori seduti a consumare porchetta, salsicce, polenta e altre leccornie. La festa è gradevole e coinvolgente anche se un poco scontata per via del tema medievale. Ma io sono qui per un solo ed unico scopo, acquistare sua maestà oro bianco: la trifola d’Alba. Il palazzo dove si tiene l’ottantunesima fiera internazionale del tartufo merita i due euro d’ingresso, di gran lunga meno del prezzo richiesto a Gardaland, per entrare nel luna park dei buongustai. E la giornata vola via tra un bicchiere, un profumo ed un panino. A voi le foto, a me le pepite!

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