Sempre un’emozione, la finale. Cinquemila, forse di più, persone che riempiono l’arena come un moderno Circo Massimo, che tifano, gioiscono, piangono e scommettono. Non sono attirati dal dolore, dall’orrore o dal sangue ma dall’amore che nutrono per le loro bestie predilette: le vacche. Non c’è nulla di cruento nelle battaglie delle regine, è la natura che fa il suo corso. Se due vacche gravide si trovano l’una vicino all’altra ( che siano in un verde alpeggio o in un’arena costruita appositamente per loro ) queste ad un certo punto ” battono “, ovvero si scornano accanitamente per stabilire di chi sia la supremazia, a chi tocchi di mangiare l’erba più buona, chi sfamerà meglio il vitellino che dentro di loro sta crescendo. Tutto qui, nessuna crudeltà, rarissimi i casi in cui una vacca esca ferita da un incontro: son pur sempre mamme in dolce attesa.