Si è aperta giovedì 17 gennaio scorso, nella splendida cornice fresca di restauro del complesso monumentale di San Francesco ( via Santa Maria, 10 Cuneo ) l’interessante iniziativa artistica che va sotto il nome di Alpi dell’Arte. Un’esposizione collettiva di sei tra i i più conosciuti artisti dell’arco alpino: i valdostani Giovanni Thoux e Dorino Ouvrier, Tino Aime ( Valle di Susa ), Roberto Lucchinetti ( Val Chiavenna ), Bernard Damiano ( Coumboscuro ) e Willy Messner ( Val Gardena ). Di seguito trovate le immagini di alcuni dei lavori esposti. L’esposizione sarà visitabile dal martedì al venerdì ( mercoledì escluso ) dalle ore 15:00 alle ore 18:00 e il sabato dalle ore 10:30 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00. Sarà possibile prenotare visite guidate al numero 0171-634175.
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Tino Aime: lo studio
Entrare nello studio di un artista può essere paragonato all’ingresso nella caverna del drago: le sorprese sono sempre molte e non puoi sapere come ne uscirai. L’eclettismo artistico si manifesta in molteplici forme, imprevedibili e tutte interessanti. Voglio dire che lo studio di Francis Bacon e quello di Gerhard Richter hanno la stessa identica dignità, poiché ricoprono la medesima funzione. Voglio ringraziare il maestro Tino Aime per avermi dato l’opportunità di curiosare nel suo studio, che poi è anche la sua casa, perché non è così immediato aprire le porte dei luoghi in cui si crea, agli estranei. Grazie al Maestro Aime ed a sua moglie per l’ospitalità e la pazienza dedicatami.
Tino Aime
Si è inaugurata, alla presenza delle autorità regionali e di un folto pubblico, la mostra antologica dedicata al pittore, scultore, incisore, Tino Aime. L’artista, nato a Cuneo e adottato dalla Valle di Susa, è maestro sapiente dei toni dell’ocra, del bianco e del nero, chirurgo precisissimo con il bulino, probabilmente uno dei più grandi incisori figurativi viventi oggi in Italia. Bellissime le sue finestre, antiche, curate e affacciate sempre su paesi di campagna assonnati, innevati, candidamente distesi. Paesaggi spesso rotti dalla forza accecante del rosso gratacul, che nei paesaggi invernali delle mie montagne mi riporta alla mente le escursioni con mio nonno. La finestra è un’allegoria, un tema, spesso utilizzato nell’arte, mi viene in mente così di primo acchito Madame Bovary, alla quale Flaubert fa prendere le decisioni più importanti proprio alla finestra di casa. La finestra per la povera Bovary è un luogo di inquietudine, la finestra di Aime è un luogo quasi onirico. Paesaggio irraggiungibile che pure c’è e si vede.