Coda di rospo, capasanta e pomodori

L’estate vuole cibo leggero, ma non per questo meno gustoso o soddisfacente di quello invernale. Una  coda di rospo infarinata e fritta in olio di arachide a 210°, di modo che non assorba l’unto e lasciata riposare per qualche minuto su un sacchetto del pane, capesante grigliate nature con il loro corallo anch’esso passato in padella e servito come gustosa decorazione. Sale maldon alle erbe, fatto in casa e pomodorini freschissimi. Les jeux sont faits…

Spaghetto alle vongole

Perseverando nella ricerca di un poco di mare anche qui, tra queste splendide montagne, ieri mi son dedicato ad un must della cucina vacanziera, in versione rossa: lo spaghetto alla vongola. Pomodorini freschi, vongole veraci, prezzemolo appena raccolto, scalogno, salsa di soia a sfumare, un paio di gocce di worcestershire sauce ed il gioco è fatto.

Fritturina

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Nella canicola estiva ormai giunta, nulla di meglio, per riassaporare i piaceri del mare, di un bel calamaro alla romana. Pastella di farina di kamut, olio alto e bollente ed il gioco è fatto! Calamaro accompagnato da salvia croccante e gustosissima… Una bottiglia di Fendant du Valais ghiacciato e buon appetito.
P.S. A Genova si dice che chi mette sul pesce il limone o è un milanese o un belinone; non me ne vogliate ma sulla frittura l’acidità per me è fondamentale. E poi forse son anche un po’… milanese!

L’isola

L’isola è quel luogo dove ti senti al sicuro, rilassato, il cerchio introno a te che ti fa sentire a casa. Ci sono vari tipi di isole, a ciascuno ne corrisponde un genere differente. Il genere mio è fatto di cibi e di vino. Giovanni, via Fontanariola Quincinetto, è una grande e bella isola dove trascorrere un paio d’ore immersi nelle meraviglie del porcino, della fassona piemontese, dell’antipasto che si fa re delle portate… Oggi antipasti misti ( foto n.p. causa eccessiva fame ) composti di quattro portate calde e quattro fredde inclusi: una bistecca alla milanese in carpione, ricottina di magro con pesto di verdurine sott’aceto, tartare di fassona con tartufo nero estivo… immancabile il vaso di porcini sott’olio a volontà. Piatti principali: filettino di fassona piemontese olio e limone con asparagi insalatina e scaglie di reggiano e, udite udite, cervella di fassona dorata al burro, buona quasi quanto quella che faceva la mia indimenticabile nonna. Gelatino, frutti di bosco, Barolo e allegria.

Uovo simulato

Questo, che di primo acchito potrebbe sembrare un tradizionale english breakfast, è in realtà un esperimento a cui pensavo da parecchio tempo. Il piatto è un antipasto, una sferificazione inversa di miele d’acacia nostrano aromatizzato alla paprika e al the verde affumicato a freddo in casa con legni di rosmarino, maggiorana e alloro. L’albume è costituito da una robiola fresca condita con pepe nero e noce moscata. Il finto bacon è in realtà un insieme di purea di carota e zucchina che, passate al setaccio e aggiustate di sale sono state stese a strisce vicine, su carta da forno, poi pressate leggermente quindi fritte in padella tra i due lembi di carta e in fine lasciate ad acciugate in forno. Un altro esperimento riuscito.

Uovo accompagnato da risotto al pomodoro fresco e crema di tartufo nero

Questo piatto è dedicato ad un caro amico che di recente mi ha regalato questa perla di saggezza: L’absence est à l’amour ce qu’est au feu le vent, il éteint le petit, il allume le grand ( Bussy-Rabutin ). Non sai quanti ti capiscano! E da questa considerazione mi viene in mente una frase di Cesare Pavese, del suo Mestiere di vivere in cui, parlando di un amore ingiusto, cito a memoria, dice: e nell’angoscia, nulla m’è lasciato, neppur l’orgoglio di sentirmi il solo; l’altra faccia del più popolano e certamente più ottimistico: mal comune, mezzo gaudio! In casi particolarmente gravi rimando invece alla lettura del primissimo paragrafo di Seminario sulla gioventù; tutto si farà più chiaro.